Le quote per trasporto, vitto e alloggio atleti sono commerciali?
Micol:
La nostra ASD organizza gare dove è necessario il trasporto, vitto e alloggio in quanto le sedi dove si disputano sono lontane.
Le quote pagate dagli atleti alla ASD per sostenere tali costi rientrano tra le attività commerciali dell’ente?
tornaconto&c. risponde:
La risposta dipende dalle modalità con le quali vengono organizzati i servizi di trasporto, vitto e alloggio.
Le normative vigenti prevedono che l’organizzazione di viaggi e soggiorni turistici sia sempre considerata attività commerciale, con eccezione per le associazioni di promozione sociale (ma solo ai fini delle imposte sui redditi).
Le norme di riferimento sono:
- art.148 co.4 lettera b) TUIR;
- art.4 co.5 lettera g) DPR 633/1972.
Sebbene le norme sopra richiamate si riferiscano chiaramente a “viaggi e soggiorni turistici” mentre nel vostro caso si tratta di viaggi e soggiorni legati ad una gara sportiva, il rischio di qualificazione come attività commerciale è serio.
L’ente non corre alcun rischio se:
- rispetta i requisiti statutari ex art.148 co.8 TUIR ed ec art.90 co.18 L.289/2002 (sia nella forma che nella sostanza);
- è iscritto al Registro 2.0 del CONI;
- ha presentato il modello EAS e successive modifiche.
Inoltre l’ente dovrebbe avere l’accortezza di:
- prenotare e pagare i servizi in proprio nome e conto;
- successivamente raccogliere la quota parte da ciascuno dei partecipanti alla trasferta in qualità di associati e/o tesserati senza “lucrare” alcun margine.
Operando in questo modo l’ente pagherebbe le fatture dei fornitori e rilascerebbe una ricevuta non fiscale a tutti i partecipanti alla trasferta in base alle singole quote incassate.
Se invece la trasferta dovesse essere organizzata da un soggetto terzo (agenzia viaggi o tour operator) non ci sono problemi di sorta.
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